
Michele Bitossi ha frequentato la seconda edizione del corso Trovare la sedia, nel 2023. A gennaio 2025 è uscito il suo primo libro: Ma io quasi quasi per Accento Editore.
Michele, cosa ha rappresentato per te il corso Trovare la sedia?
Circa tre anni fa ho attraversato un momento di profonda crisi, personale e creativa.
Ho litigato pesantemente con la musica, una delle mie più grandi passioni, e ho deciso di accantonarla per un po’, lasciandola sulla sfondo. Me ne sono distaccato senza troppe elucubrazioni, senza troppi tentativi di riavvicinamento. Era l’unico modo, credo, per non arrivare a odiarla in maniera definitiva.
Proprio in quel periodo ho visto che Paolo Nori teneva questo corso, Trovare la sedia. Se decidi di farlo ti impegni a scrivere un romanzo in un anno.
Ho proprio bisogno di una sfida del genere, adesso, ho pensato.
Ma non le farebbe meglio una vacanza in questo momento che é già così stressato? Mi aveva detto la mia psicologa.
Forse ha ragione, le avevo riposto. Meglio lasciar perdere.
Poi, qualche giorno dopo, sono partito per Bologna. Sono arrivato in Salaborsa e ho iniziato a cercare questa benedetta sedia.
Credo sia stata una delle quattro o cinque scelte migliori della mia vita.

Rosanna Turone ha frequentato la prima edizione del corso Trovare la sedia, nel 2022. A settembre 2024 è uscito il suo primo libro: Santa per NN Editore.
Rosanna, cosa ha rappresentato per te il corso Trovare la sedia?
Non avrei scritto lo stesso romanzo se non avessi frequentato la scuola Karenin. Per me è stato come un palcoscenico nel quale ho potuto fare le prove con la mia trama e i miei personaggi. Il risultato dei romanzi che nascono da questa scuola dipende tanto anche dalla presenza degli altri, dai romanzi degli altri, dal confronto, secondo me. La possibilità di portare avanti, parallelamente, l’esperienza intima della scrittura e quella pubblica, esterna, quella che deve arrivare in fondo alla sala e che io ho trovato quando ho potuto urlare il mio romanzo davanti ai miei compagni di corso. Ecco, io credo di poter dire che alla scuola Karenin si urlano romanzi.

Luca Oldani ha frequentato la prima edizione del corso Trovare la sedia, nel 2022. A ottobre 2024 è uscito il suo primo libro: Ogni tanto cambio scarpe per Giulio Perroni editore.
Luca, cosa ha rappresentato per te il corso Trovare la sedia?
Il corso mi ha fatto scoprire che avevo una storia da raccontare,
un modo di farlo e un’esigenza che non conoscevo.
Mi è sempre sembrata una cosa impossibile scrivere un romanzo, ho
sempre pensato: chissà come fanno le persone che lo fanno.
E invece era possibile, scrivere un romanzo, e stare con altre
venti persone che, come me, cercavano di fare questa cosa
possibile che è scrivere un romanzo, mi ha dato tanta forza.
Leggere le proprie cose, ascoltare quelle degli altri, è stato un
qualcosa che mi ha messo in sicurezza, a volte, in bilico altre.
Tra l’essere in bilico e la sicurezza si trova poi un equilibrio,
un compromesso da affinare, e venire a Bologna una volta a mese
per un anno, ha contribuito a costruire e conoscere questo
compromesso, questo delicato e tenero equilibrio.

Elena Bosi ha frequentato il corso Trovare la sedia, a giugno 2024 è uscito per Neri Pozza il suo romanzo Mio padre è nato per i piedi.
Elena, cosa ha rappresentato per te il corso Trovare la sedia?
«Per me il corso è stato come un acceleratore, una macchina che mi ha obbligato a muovermi più in fretta. Queste storie mi giravano in testa da tanto tempo, ma chissà per quanto tempo avrebbero continuato a girare a vuoto, senza l’esperienza del corso, senza la possibilità di ritrovarmi, un sabato al mese, in una stanza piena di scrittori, una stanza con le porte a vetri colorate, senza finestre ma con dei velux altissimi sul soffitto bianco. Una stanza in cui la letteratura era la cosa più importante di tutte, e in cui passare le giornate a leggere e scrivere e parlare di libri non sembrava una perdita di tempo, ma una cosa preziosa e necessaria.»

Filippo Ronca ha frequentato la prima edizione del corso Trovare la sedia, nel 2022. A gennaio 2024 è uscito il suo primo libro: Sembra che presto annegherò, per Mondadori.
Filippo, cosa ha rappresentato per te il corso Trovare la sedia della scuola Karenin?
«Quando scrivo, la cosa peggiore che possa fare e che quindi non faccio mai, io, è far leggere le cose che scrivo a parenti, amici, persone che conosco. Non riesco a credere alle loro parole. Mi dicono che è bello? Ma chi ci crede? Dici che è bello solo perché ci conosciamo e vuoi vedermi contento, penso. Mi dicono che è brutto? Ma chi ci crede? Dici che è brutto solo perché ci conosciamo e provi invidia, penso.
Il corso Trovare la sedia, per me, è stata l’occasione per poter provare a raccontare una storia, poco per volta, una volta al mese, in un anno, in presenza, a voce alta, ad un gruppo di persone che non conoscevo. Che non volevano vedermi contento, che non provavano invidia. E così, per un anno, ogni volta, ogni ultimo sabato del mese, in Sala Borsa, cercare di aggiungere un pezzo, anche piccolo, anche un solo paragrafo. Scrivere, dire: “Che bello quello che ho scritto”, svegliarsi il giorno dopo e cancellarlo, riscriverlo, andare a Bologna, leggerlo, ascoltare quelli che non conoscevo dire cose, dirsi sottovoce Ma sai che forse hanno ragione non è male questo pezzo, cancellarlo comunque, riscrivere, avanti così, fino a che non senti una fragilità bella, che tutto è in equilibrio e tu pensavi che non ci saresti riuscito. Alla fine di una pagina che hai appena scritto c’è una fragilità che sei così contento e ti viene da abbracciare e ringraziare tutti quelli che non conoscevi, lì, a Bologna, in un’aula della Sala Borsa, che è un posto meraviglioso.»

Nicoletta Bianconi ha seguito la prima edizione di Trovare la sedia, nel 2022. A ottobre 2023 è uscito il suo romanzo Un invincibile inverno, per Manni.
Nicoletta, cosa ha rappresentato per te il corso Trovare la sedia?
«Erano anni che provavo a mettere insieme questo romanzo, senza riuscirci.
Non avevo nessuna idea, nessun parere mio personale sul mio scritto, non sapevo se fosse bello o no, non riuscivo a vederlo.
Il corso Trovare la sedia ha rappresentato per me il luogo dove poter mettere insieme i pezzi, dove ascoltare da Paolo e dai miei compagni quello che, secondo loro, andava bene e quello che invece no».